DISPOSIZIONI PER IL COMPORTAMENTO DI ATLETI, TECNICI, DELEGATI DELLE SQUADRE NAZIONALI ITALIANE (e CONSIGLIERI FEDERALI)

 

"FITARCO-STYLE"

Premessa

 

Gli atleti, i tecnici e i dirigenti che compongono la Delegazione Italiana, sia in Italia che all’estero, rappresentano la FITARCO ma, sopra ogni cosa, la "maglia azzurra" cioè l’Italia.

 

Chi ci osserva associa ogni comportamento, qualunque atteggiamento, la più semplice azione, a quella maglia azzurra e quindi all’Italia, per questo costituiscono, nel loro insieme, la "nota distintiva" della Nazionale Italiana, indipendentemente da coloro che compongono la delegazione in una qualunque circostanza.

 

Ognuno, sia durante le gare, così come al di fuori delle stesse, in campo, nei momenti di pausa, in hotel, durante i viaggi ed anche nelle occasioni di relax durante le ore libere, deve avere un comportamento rispettoso del convivere civile e improntato alle regole del "fair-play" (vedi allegato).

 

In occasioni di interviste rilasciate ai media ci si dovrà attenere a dichiarare fatti relativi alla propria attività personale, sportiva o all’evento, evitando assolutamente di criticare compagni, avversari, arbitri, la Federazione, gli altri Organi sportivi nazionali o internazionali, l’organizzazione in genere e quant’altro/i.

 

LA DELEGAZIONE AZZURRA

 

Sono considerate Squadre Azzurre quelle definite dai competenti Organi federali per i Giochi Olimpici, i Campionati del Mondo, i Campionati Europei od altre competizioni Internazionali alle quali partecipa una rappresentativa Nazionale ufficialmente riconosciuta dalla FITARCO. La composizione delle Squadre Azzurre sarà indicata dai Responsabili Tecnici Nazionali dei settori interessati alla manifestazione e deliberata dagli Organi federali. Nel designare i componenti le Squadre Azzurre il Responsabile di Settore dovrà tenere conto oltre che dei valori tecnici anche di quelli morali e disciplinari.

 

La rappresentanza ufficiale FITARCO della Squadra Azzurra spetta al Presidente che può delegare, in sua vece, uno dei due Vice Presidenti oppure un membro del Consiglio Federale, salvo diverse disposizioni del CONI per le rappresentative dei Giochi Olimpici o del Mediterraneo.

 

Il Dirigente Tecnico, coadiuvato dagli Allenatori presenti, ha la responsabilità di tutte le attività tecniche previste nelle singole manifestazioni internazionali.

 

L’Atleta più giovane o il più medagliato facente parte della Squadra, sarà, di volta in volta, designato Alfiere della Squadra.

Compito dell’Alfiere è quello di portare la bandiera italiana in tutte le sfilate o cerimonie ufficiali.

 

ATLETI

 

DEFINIZIONE DI AZZURRI

 

La qualifica di "Azzurro" è riconosciuta esclusivamente agli Atleti che, su designazione dei competenti Organi federali, partecipano effettivamente ai Giochi Olimpici, ai Campionati del Mondo, ai Campionati Europei o ad una competizione Internazionale quale componente di una rappresentativa Nazionale ufficialmente riconosciuta dalla FITARCO.

 

L’onore di vestire la Maglia Azzurra costituisce il massimo riconoscimento di ordine morale per gli Atleti tesserati della FITARCO.

 

La qualifica di "Azzurro" costituisce aggravante nella valutazione di eventuali mancanze disciplinari e conseguentemente nella applicazione delle relative sanzioni.

 

MAGLIA AZZURRA E GIURAMENTO

 

Tutti gli Atleti "Azzurri" saranno iscritti in un Albo d’Oro tenuto dalla FITARCO.

Gli Atleti "Azzurri" hanno diritto di fregiarsi di uno speciale distintivo tricolore che verrà loro donato dalla FITARCO.

L’Atleta "Azzurro" che per la prima volta è chiamato a far parte della Squadra Nazionale riceverà la Maglia Azzurra alla presenza dell’intera Squadra. Indossata la Maglia Azzurra, egli pronuncerà il giuramento ripetendo la seguente formula:

"GIURO DI IMPEGNARMI CON TUTTE LE ENERGIE FISICHE E MORALI CON ASSOLUTA LEALTA’ PER L’ONORE DELLA MAGLIA AZZURRA CHE E’ IL SIMBOLO SPORTIVO DELLA MIA PATRIA".

 

Comportamento in gara.

 

In gara ogni atleta deve attenersi alle disposizioni del tecnico responsabile. Deve essere puntuale, rispettoso dell’avversario e del personale arbitrale; durante la gara potrà rivolgersi all’arbitro, ma eviterà ogni tipo di discussione per evitare di incorrere in provvedimenti disciplinari; non si rivolgerà mai al pubblico o ad altri estranei alla "panchina"; non eccederà nelle urla tantomeno nelle proteste; offrirà sempre una prestazione che, per quanto scadente, sarà inequivocabilmente contraddistinta dal maggior e miglior rendimento possibile per tenere alto il prestigio sportivo dell’Italia, affrontando le competizioni con animo forte, lealtà e cavalleria.

 

All’inizio ed alla fine della gara l’atleta stingerà la mano agli arbitri e all’avversario; nelle gare a squadra stringerà la mano anche ai propri compagni in particolare alla fine dell’impegno qualunque sia stato il risultato o la prestazione; infine, dopo la squadra, l’atleta stringerà la mano al proprio tecnico ed a quello dell’avversario, così come ai componenti la squadra avversaria o comunque agli avversari.

 

L’atleta entrerà in campo con la divisa fornita dalla federazione come prevede il regolamento.

 

 

 

 

 

Comportamento in allenamento.

 

Fermo restando le regole generali, per quanto attiene ad allenamenti, stages, raduni e simili, l’atleta sarà puntuale e rispettoso delle indicazioni fornite dalla Federazione, in caso di difficoltà dovrà preoccuparsi di comunicarle tempestivamente.

 

Seguirà le metodologie di allenamento che i tecnici federali gli impartiranno e, se ritiene di non condividerle, ne discuterà con gli stessi ma mai criticherà o commenterà all’esterno o con i compagni.

 

Essendo un punto di riferimento per il movimento arcieristico e sportivo, il suo comportamento, anche nella società d’appartenenza, sarà sempre caratterizzato dal rispetto delle presenti disposizioni.

 

DOVERI DEGLI "AZZURRI"

(Le regole d’oro dell’Atleta)

 

Deve:

     

  1. Avere sempre un comportamento educato e rispettoso, dentro e fuori il campo di gara, per essere d’esempio a tutti coloro che ti osservano;
  2.  

  3. Ascoltare e seguire i consigli del tecnico e del capo delegazione;
  4.  

  5. Essere sempre puntuale agli appuntamenti programmati. Tutti gli Atleti sono rigorosamente tenuti a rispondere ad ogni convocazione per allenamenti, controlli, selezioni o partecipazioni a manifestazioni ufficiali rispettando le disposizioni ed i programmi di lavoro stabiliti dai tecnici. Ogni assenza ingiustificata o, anche se giustificata, non segnalata con la necessaria tempestività, sia alle gare ufficiali, sia alle selezioni, agli allenamenti o controlli, costituisce mancanza disciplinare che, per il suo particolare valore, potrà comportare sanzioni;
  6.  

  7. Rispettare e salutare l’arbitro, gli avversari, il tecnico proprio e quello dell’avversario, i propri compagni ed incitarli al miglior rendimento;
  8.  

  9. Non urlare, evitare parole volgari, e contenere ogni forma di protesta;
  10.  

  11. Non cedere al nervosismo e fare dell’autocontrollo l’arma vincente;
  12.  

  13. Indossare la divisa federale (sportiva e civile) in tutte le occasioni in cui è richiesta;
  14.  

  15. Non distrarsi durante la gara e tirare sempre con il massimo impegno;
  16.  

  17. Essere sempre consapevoli di rappresentare l’Italia;
  18.  

  19. Vincere e perdere con dignità.

N.B.: le Società sono tenute a far rispettare dai propri iscritti le disposizioni della Federazione al riguardo ed a facilitare in ogni modo possibile il compito degli organi della Federazione e dei Tecnici preposti alla preparazione delle Squadre Azzurre. Delle singole convocazioni la Segreteria federale provvederà a dare comunicazione anche alle Società di appartenenza degli Atleti convocati.

 

TECNICI

 

 

Il Tecnico rappresenta la FITARCO nei confronti degli atleti per i quali è il punto di riferimento; si deve adoperare per salvaguardare l’immagine della Federazione in ogni occasione evitando lamentazioni di ogni genere.

 

Il Tecnico opererà delle scelte tecniche facendo in modo che siano condivise dagli atleti che comunque devono accettarle.

 

Il Tecnico deve evitare atteggiamenti umilianti od offensivi, anche se scherzosi; vanno sempre evitate offese, umiliazioni, rimproveri esagerati o altre esasperazioni. Il rimprovero, misurato e calmo, va comunicato all'atleta in maniera riservata e senza mai portare ad esempio di correttezza, o di atleta esemplare, un compagno di squadra.

 

Durante la gara, sulla "panchina" siedono solo i diretti interessati.

 

Nessun tecnico interverrà sull’operato di un collega e esprimerà giudizi su quest’ultimo o sul suo lavoro ma ne parlerà riservatamente con l’interessato solo con l’intento costruttivo e collaborativo.

 

Qualunque protesta nei confronti del personale arbitrale va presentata secondo i regolamenti, l’operato dell’arbitro non deve essere mai portato a giustificazione di una sconfitta o di una prestazione scadente; l’arbitro, nel bene e nel male, fa parte del gioco; nessun tecnico può permettersi espressioni offensive dell’immagine arbitrale.

 

Il tecnico rispetterà le clausole del contratto professionale che ha con la Federazione, così come tutte le indicazioni che la stessa gli comunicherà di volta in volta.

 

 

DIRIGENTE

Capo Delegazione.

 

Il Capo Delegazione rappresenta Gli Organi Federali e l’Italia in ambito arcieristico.

 

Cura l’immagine della Federazione, difende gli interessi sportivi, politici ed economici federali in particolare quando la Delegazione è ospite in un paese estero; ha funzioni di rappresentanza e tiene i necessari rapporti con le Autorità Sportive e non sportive straniere.

 

Quale responsabile federale della Delegazione assicura le migliori condizioni logistico-organizzative ottenibili per ogni costituente la stessa, ha la responsabilità della condotta disciplinare della squadra e vigila sul comportamento di ognuno dal momento del concentramento a quello dello scioglimento della comitiva. Si presenta in divisa federale in tutti i momenti ufficiali e in ogni caso quando è prevista.

 

Il Capo Delegazione non si limita al pagamento delle spese, ma integra l’attività della squadra nazionale nel ruolo di "super partes" rispetto ad atleti e allenatori.

 

Il Capo Delegazione conosce gli impegni agonistici di tutta la Delegazione, collabora con i tecnici nell’organizzazione e nella gestione delle rappresentative, interviene per far rispettare i regolamenti sportivi federali e internazionali così come le presenti disposizioni.

 

( Il decalogo del ) Consigliere Federale.

 

Il Consigliere Federale, anche quando non riveste il ruolo di Capo Delegazione, esercita le funzioni proprie di rappresentante della Federazione, e per questo deve: